22 Oct 2020  di Jacopo Pasetti

Se anche i leader sono stati presi in contropiede, chi guida ora il cambiamento?

Non serve oggi un Cristiano Ronaldo, che da solo si carichi l’intera squadra sulle spalle; ai tempi del Covid servono piccoli grandi leader in ogni ruolo.

La completa inesperienza con cui i capi politici, i decisori aziendali e le figure di riferimento sociale si sono trovati ad affrontare l’emergenza Covid ha sicuramente messo in mostra come il tessuto sociale non sia pronto ad accettare che anche chi guida possa avere dei dubbi. Di solito le persone sono abituate a vivere dei cambiamenti che sono stati interiorizzati e poi proposti da chi poi conduce gli altri all’interno del cambiamento stesso. La pandemia ha ribaltato la situazione, portando tutti, leader e follower, a percepire e scontrarsi con l’emergenza nello stesso momento.

Ma come possiamo uscire da un momento così difficile? Risposte certe non ce ne sono, ma le riflessioni che guardano verso un domani più stabile cercano sicuramente di fare affidamento sulla responsabilità dei singoli e sulla loro capacità di prendere in mano la situazione all’interno del proprio ruolo sociale e aziendale. Da una parte possiamo sottolineare che, se prima veniva chiesto ai leader di saper portare e promuovere i cambiamenti, oggi viene chiesto loro di adattare lo stile di leadership per rispondere alla grande sfida, imprevista e non voluta, che stiamo affrontando.