23 Jul 2020  di Jacopo Pasetti

Scuola e formazione a singhiozzo: il rischio della dispersione del talento

Il talento necessita innanzitutto di essere individuato, riconosciuto e coltivato per poter portare i suoi frutti.

Da un punto di vista formativo, la scuola e l’università servono proprio a consentire la prosecuzione di quel lavoro che le famiglie avviano, stimolano e sostengono. Un lavoro che verrà poi portato avanti in azienda con il compito di farlo fruttare al massimo. Ma attenzione, con i continui dubbi sulle modalità più adatte per lavorare con i ragazzi, con l’incertezza formativa anche in alcuni poli universitari e con un mondo aziendale che riduce l’investimento nella valorizzazione dei propri lavoratori, il rischio di dispersione del talento diventa altissimo.

L’investimento sul talento è un diritto non solo per le persone che ne beneficiano, ma per l’intera comunità che può trarre da questo un grande valore aggiunto. Le performance dei talenti sono esempio positivo e stimolo per gli altri e vanno a sostenere la crescita di un intero ambiente. Il danno che si crea per il mancato riconoscimento del talento appare crescere esponenzialmente se gli attori in gioco non riescono a fare il loro lavoro in maniera combinata.