19 Nov 2020  di Jacopo Pasetti

QI medio in diminuzione: stiamo diventando progressivamente meno intelligenti?

Da anni la definizione di intelligenza è una sfida che appassiona numerosi scienziati e luminari in diverse discipline di studio: dalla psicologia alle neuroscienze, dalla biologia alla medicina ci si interroga su come declinare al meglio questo concetto.

Nel corso degli ultimi anni gli approcci allo studio dell’intelligenza sono mutati andandone a declinare un concetto sempre più ampio. Già nel 1983, Howard Gardner, psicologo statunitense allora ricercatore di Harvard, sosteneva che l’intelligenza non fosse un costrutto raggruppabile e misurabile numericamente, ma fosse composta da diversi fattori tra loro indipendenti. A lui si deve infatti la teoria delle Intelligenze Multiple.

I test usati per misurare il QI sono sempre stati volti a rilevare solamente due tipologie di intelligenza: quella linguistica e quella logico-matematica. La teoria delle intelligenze multiple ne evidenzia invece almeno altre cinque.

Difficile pensare che il talento di ognuno di noi possa davvero essere ricondotti a un numero. Siamo ancora così sicuri di voler conoscere il nostro QI?