Mario Draghi e i giovani che hanno bisogno di fiducia
Ognuno di noi, oltre a trarre forza da se stesso, può ricevere convinzione e stimolo dal pensiero delle figure che ha come riferimento e dall’ambiente circostante. Allo stesso modo le nostre idee e i nostri giudizi possono sostenere, spronare e guidare gli altri, o al contrario affossarli.
Fatichiamo a credere nelle persone e nei ragazzi che rappresentano il nostro futuro; le risposte che arrivano da tutto il territorio sembrano dipingerci come incapaci di garantire non solo il contenimento di un virus, ma addirittura una reale ripresa dell’economia e della vita del nostro Paese. Ma non sarebbe più produttivo cambiare questo atteggiamento di sfiducia verso il prossimo credendo nelle capacità altrui per generare un miglioramento generale? Si potrebbe invertire la rotta? La convinzione che le persone, i giovani e noi tutti siamo capaci di guidare la risalita, potrebbe permettere la risalita stessa?
La società attuale è lo specchio di quello che abbiamo creato e che, tuttora, possiamo costruire. Ispiriamo chi ci ascolta con una critica costruttiva, facciamo in modo che le voci da ascoltare e gli esempi da seguire siano virtuosi e non solo denigratori o privi di fiducia. Crediamo negli italiani e nelle loro potenzialità; crediamo nei nostri lavoratori e nella loro crescita coerente alle esigenze dell’azienda e del mondo del lavoro; crediamo nei nostri figli e nella nostra capacità educativa. Costruiamo, insomma, un approccio positivo e di fiducia.