11 Jun 2020  di Jacopo Pasetti

Manager e sportivi: è il coraggio di sbagliare un rigore che ci rende campioni

 “Chi evita l’errore elude la vita” diceva Carl Gustav Jung

Alle volte in squadra c’è un campione. C’è un giocatore che vuole la palla nelle situazioni difficili, quando “scotta”. A lui tutti guardano nei momenti complessi della partita. È lui che tira il rigore a tre secondi dalla fine quando si è sul pareggio. È lui che segna, lui che fa vincere la squadra… quasi sempre!
Quasi, perché ci sono delle volte in cui sbaglia, quelle volte in cui gli altri ringraziano il cielo di non esser stati loro a tirare. Ma lui, il campione, sa che può sbagliare! Questo lo rende ancora più campione.

 

Gli errori possono capitare nello sport come nella vita professionale, la consapevolezza di poterli commettere è la base per provare a diventare un vincente. Quando si è in una posizione manageriale può essere ancora più difficile riconoscere i propri errori: il confronto non è solo interiore, bensì avviene con la propria squadra, con i propri colleghi e con i propri capi.

Prima ancora di poter pensare di imparare dai propri sbagli è fondamentale accettare l’idea di poterne commettere e ammetterli prima a sé stessi e poi agli altri.